6.01.2012

Art through Fashion: Gustav Klimt / L'Arte attraverso la Moda: Gustav Klimt

Al di là degli avvenimenti che, nel febbraio dell’anno scorso, hanno portato John Galliano ad essere estromesso dal ruolo di direttore creativo che ricopriva fin dal 1996 presso Dior, è innegabile che alcune delle collezioni da lui disegnate per la Maison francese siano rimaste ben impresse nell’immaginario collettivo di addetti ai lavori, fashion lovers e persino dei “profani” sia per l’originalità dei modelli e l’impeccabile fattura, sia per la suggestività dei motivi decorativi e la straordinaria commistione di arte e moda.
Ed è alla collezione Haute Couture Spring 2008 che si deve fare un salto indietro per trovare uno degli esempi più significativi di questa commistione: prendendo le mosse dalla figura di Virginie Amélie Avegno Gautreau (meglio nota come Madame X, la giovane socialite che, divenuta famosa nell’alta società parigina per la sua avvenenza e per gli scandali amorosi che la riguardarono, fu ritratta da John Singer Sargent nel 1884) e aggiungendo pettinature eccessive, decorazioni opulente e ricercate, gioielli ispirati alla tradizione orafa e abiti voluminosi mutuati dai capolavori pittorici di Gustav Klimt, Galliano ha realizzato uno show e una collezione decisamente sopra le righe.
In essi, la sua musa ispiratrice (personificata da modelle ancheggianti sopra tacchi vertiginosi, ammantate in tessuti sgargianti e truccate con foglie d'oro) si è spogliata degli elementi che l’avrebbero confinata nel solo Ottocento per abbracciare un’allure dal sapore Sixties eppure senza tempo, rispecchiando perfettamente la natura di donna libera, audace, capace di vedere oltre la propria epoca che l'aveva contraddistinta.

A sinistra: Madame X di John Singer Sargent (1884, olio su tela, 234.95 × 109.86 cm, Manhattan, Metropolitan Museum of Art).
A destra: uno dei modelli presentati da John Galliano per la sfilata Haute Couture di Dior per la Primavera 2008.




Gustav Klimt (1862 – 1918) fu uno degli artisti di punta della Secessione Viennese e colui il quale fuse insieme, portandoli alle loro più estreme conseguenze, due fenomeni dell’arte del tempo: il Simbolismo e l’Art Nouveau. All’inizio della sua carriera, il tratto distintivo del suo disegno era la sovrabbondanza di ogni elemento, in un certo senso quasi barocca. Con il tempo, però, il suo stile mutò radicalmente, portando Klimt a prediligere un linearismo essenziale, benché sempre accompagnato da uno spiccato gusto decorativo, derivatogli anche dal lavoro del padre orafo.


Le opere di Klimt, a partire dalla Giuditta I del 1901, si caratterizzano tutte per una nota di erotismo (latente o palese che sia), la quale tuttavia non risulta mai fuori luogo, e per la tendenza a creare una cosiddetta “opera d’arte totale” (infatti la stessa cornice entra a far parte del dipinto).


Giuditta I - Gustav Klimt
Olio su tela
84 x 42 cm
1901
Vienna, Osterreichische Galerie

Giuditta II - Gustav Klimt
Olio su tela
178 x 46 cm
1909
Venezia, Museo d'Arte Moderna Ca' Pesaro

Quattro modelli della collezione Dior Haute Couture Spring 2008 di John Galliano.

Le due opere klimtiane (l’una risalente alla prima svolta stilistica della sua carriera pittorica; l’altra alla seconda, che certamente fu influenzata dalla presenza di artisti come Schiele e Kokoschka alla Kunstchau) raffigurano Giuditta, l’eroina che, per liberare la sua città dall’assedio di Oloferne, sedusse quest’ultimo e lo uccise decapitandolo. Molte sono le opere che questi due dipinti hanno come precedenti (tra le altre, quelle di Donatello, Botticelli e Caravaggio), eppure in essi si colgono dettagli innovativi, quali l’abbigliamento dell’eroina (Felix Salten scrisse riguardo la Giuditta I: “Ci si immagina questa Giuditta vestita con un abito di paillettes”) e l’andamento curvilineo del corpo della II che sembra richiamare quello di un serpente infido. Dettagli che Galliano non poteva lasciarsi sfuggire e che, anzi, ha rielaborato magistralmente creando abiti dal taglio innovativo. I suo modelli, inoltre, si caricano di gioielli stilizzati (ma sempre preziosi e ricercati) come il collarino di Giuditta I) e vengono completati da pettinature ai limiti della fisica (chiaro omaggio ai capelli della II).

Ritratto di Adele Bloch-Bauer I - Gustav Klimt
Olio su tela
138 x 138 cm
1907
Vienna, Osterreichische Galerie Belvedere

Ritratto di Adele Bloch-Bauer II - Gustav Klimt
Olio su tela
190 x 120 cm
1912
Vienna, Osterreichische Galerie Belvedere

Quattro modelli della collezione Dior Haute Couture Spring 2008 di John Galliano.

Il Ritratto di Adele Bloch-Bauer I è uno dei più esuberanti che Klimt abbia mai realizzato, in esso l’oro assume, da un lato, le caratteristiche del mosaico (lo sfondo infatti non è più unitario, ma sembra quasi un pulviscolo d’oro), dall’altro, la ricchezza e la definizione dei più preziosi gioielli bizantini (come si nota dalle decorazioni geometriche dell’abito e della tappezzeria, dal collarino finemente sbalzato e dai cuscini che sembrano incorniciare il volto di Adele come fossero un’aureola profana). Il Ritratto di Adele Bloch-Bauer II si colloca invece, come la già vista Giuditta II, in una fase successiva della produzione klimtiana in cui l’onnipresenza dell’oro sembra lasciare il posto alla restituzione dei caratteri di eleganza e femminilità di una donna dei suoi tempi, abbigliata alla moda. Donna che, tuttavia, richiama la componente ornamentale tanto cara a Klimt perché essa, raffigurata in una posa rigidamente statica, sembra quasi essere una colonna classica sormontata da un enorme capitello, qui rappresentato dal cappello a tesa larga, il quale permette un ritorno, seppur molto limitato, alla prospettiva e alla tridimensionalità. E proprio questo cappello dall’aria ingombrante (quasi un paralume o un piatto rovesciato) e quelle decorazioni (a forma di triangoli, rettangoli ed esedre), coniugati a volumi mastodontici e linee morbide, sono stati ripresi da Galliano per la sua collezione d’Alta Moda.

Dettaglio de Il bacio - Gustav Klimt
Olio su tela
180 x 180 cm
1907-1908
Vienna, Osterreichische Galerie Belvedere

L'attesa - Gustav Klimt
Tecnica mista su carta
193,5 x 121 cm
1905-1909
Vienna, Osterreichische Museum

Quattro modelli della collezione Dior Haute Couture Spring 2008 di John Galliano.

Il bacio rappresenta, probabilmente, l’opera più nota e apprezzata di Klimt. Frequenti erano all’epoca le rappresentazioni di baci o abbracci, tuttavia le figure coinvolte in questi gesti d’affetto avevano atteggiamenti più vampireschi (come se l’uno si avventasse sull’altra o viceversa) che romantici. L’attesa invece è un particolare tratto dal fregio per la sala da pranzo del Palazzo Stoclet a Bruxelles e raffigura appunto l’attesa che si incarna nella figura di una danzatrice egiziana, con il volto posto di profilo e gli occhi, dal taglio allungata, rivolti in lontananza. Tutto in questa donna diventa decorazione e le decorazioni geometriche stesse si presentano istoriate, quasi addolcite dai riccioli dell’albero della vita o da occhi stilizzati.
In entrambe le opere è notevole l’accostamento di motivi ornamentali prettamente geometrici (come la veste a rettangoli dell’uomo nel Bacio o i triangoli della danzatrice dell’Attesa) a quelli più morbidi (come i rami a spirale che intervallano la stampa dell’abito dell’uomo o dell’Attesa) e arrotondati (che sembrano richiamare bouquet di fiori stilizzati (come nell’abito indossato dalla donna de Il bacio). Tale accostamento non è di certo sfuggito all’occhio attento di Galliano. Si noti infatti l’uso che il talentuoso stilista ne ha fatto nei quattro modelli sopra riportati, in particolare in quello viola in alto a destra.

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